(per leggere la prima parte clicca qui)

Dunque quali sono, nella Nuova Coscienza, le tecniche per conoscere la realtà?

Tutto ciò che ci porta non fuori, ma dentro. Tutto ciò che ci guida all’ascolto del nostro cuore e si rivolge all’interno.

Questo approccio dapprima può apparire meno attraente. La nostra mente, sempre affamata di tutto ciò che è complesso, colorato e scintillante, sopporta a fatica il silenzio e la semplicità.

L’ascolto di sé non sembra promettere il rumore e gli “effetti speciali” che tanto ci allettano rispetto a esperienze come i viaggi fuori dal corpo, le canalizzazioni, il dialogo con gli Angeli (o supposti tali), lo spostamento in presunte altre dimensioni…

Inoltre dentro di noi risiedono quelle ferite emotive e quelle ombre dell’inconscio che per lo più non abbiamo voglia di incontrare. La profondità in cui si cela la maestria interiore, è la stessa in cui si trovano le nostre parti più fragili e meno piacevoli alla vista.

Per questo la gran parte dell’umanità è sempre in fuga da sé.

Le persone comuni pensano alla carriera, alle relazioni, viaggiano, vanno in discoteca, commentano la politica; noi facciamo viaggi astrali, pratichiamo la meditazione trascendentale e il “reiki angelico” o consultiamo i Tarocchi. Nella maggior parte dei casi il movente inconscio resta il medesimo: evitare il contatto con il profondo.

Eppure, come ho spiegato nella prima parte dell’articolo (leggi la prima parte), solo il nostro sentire interno e il nostro discernimento, può condurci all’autentica conoscenza.

Ad esempio, come accade in un episodio del Vangelo, Gesù invita i suoi discepoli a scoprire chi Lui sia non sulla base di ciò che altri dicono (l’esterno), ma facendo appello al loro intimo sentire:  

Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. -Mt 16, 13-18

Chi riconosce la vera natura del Cristo è Pietro, che non è certamente il più dotto dei discepoli; Pietro tuttavia entra in contatto con il suo sentire e attraverso di esso con la sua Anima: questo gli permette di ricevere direttamente dalla Sorgente –il “Padre che sta nei cieli”- la conoscenza esatta circa l’essenza del Cristo, senza aver bisogno di ricevere l’informazione da qualcun altro (Gesù in quel momento non ha ancora rivelato ai discepoli di incarnare il “Figlio del Dio Vivente”).

Dunque il punto è questo: anche cercando fuori da me, dovrò comunque trarre dal mio interno la Verità ultima.

Ma allora perché non risparmiare tempo e fatica, rivolgendomi direttamente alla mia Anima, ossia al “Figlio di Dio” in me? La mia Anima è sempre in contatto con il Padre nei Cieli, la Sorgente di ogni Verità. Ascoltando il mio sentire, che comunica con la mia Anima, posso avere accesso all’Intuizione, ossia al codice energetico primario dell’informazione che cerco. Posso sapere con l’immediatezza di un sentire chiaro e indubitabile la Verità riguardo a qualunque cosa.

E questo vale per ogni tipo di informazione.

Se una persona appena incontrata sia qualcuno di affidabile o meno, se il mio attuale partner sia o no la mia anima gemella, se un insegnante sia realmente una persona realizzata spiritualmente, quale sia il lavoro giusto per me, e così via: tutte queste cose possono essermi rivelate con certezza non dai tarocchi o dal “counselor angelico”, ma solo dal mio stesso sentire.

Ora. Come accedere nella pratica al nostro sentire intuitivo?

Semplice: attraverso la Presenza.

Essendo il sentire un fenomeno della nostra interiorità, esso può essere percepito con chiarezza esclusivamente attraverso l’allenamento all’auto-osservazione. Allenandoci cioè a percepire il nostro stato emotivo e le nostre sensazioni, così come i nostri pensieri e le nostre immagini mentali, momento per momento, in ogni frangente della nostra vita.

L’Intuizione si manifesta generalmente attraverso informazioni mentali (come un’immagine, un colore, una frase, una voce interna) unite a una sensazione di fondo che fa da “commento”, per così dire, a queste informazioni.

È ovvio che non ogni contenuto mentale o sensazione, rivela un’Intuizione di natura superiore.

Se ad esempio ci stiamo chiedendo chi fosse davvero Gesù, molte frasi pronunciate dalla nostra mente potrebbero essere null’altro che la mescolanza di nozioni apprese dai libri o udite da altre persone. Così come le nostre sensazioni potrebbero essere legate a condizionamenti emotivi legati alla nostra storia.

Per capire se una sensazione rivela una Verità dell’Anima e se un’informazione mentale rivela la manifestazione di questa Verità, devo allenarmi a distinguerne il timbro. Ciò che è Vero ha un “sapore”, una frequenza ben precisa, che posso imparare a riconoscere come uno stato interno distinto da altri, proprio come un sommelier riconosce tipi diversi di vino dall’odore e dal sapore.

Quale sia questo sapore, per ovvie ragioni, e coerentemente con quanto detto, non lo posso spiegare qui a parole: non potete scoprirlo grazie a me. Potete solo allenarvi a riconoscere quando sensazioni e pensieri vi hanno indicato qualcosa di vero, e ricercare la medesima qualità nel momento in cui vi osservate.

Dunque, in definitiva, la pratica può essere riassunta in quattro punti:

  • allenamento nell’osservare i nostri stati interni in uno stato di Presenza
  • discernimento della qualità energetica di questi stati
  • riconoscimento, anche tramite il confronto con esperienze passate, di quale sia il timbro dell’autentica Intuizione
  • abitudine a dare fiducia al nostro sentire, sapendo che esso è la sola guida sicura sul come condurre la nostra vita materiale e spirituale

Ciò non toglie che ci sia sempre chi ha raggiunto livelli di realizzazione spirituale più elevati del nostro. Gesù stesso intendeva la vita spirituale come strettamente inquadrata entro la gerarchia Maestro\allievo. Dunque non si tratta del tanto alla moda “so tutto io, conta solo quello che penso io, i maestri non esistono…”. Si tratta del fatto che pur avendo bisogno di imparare da altri, la sola fonte in grado di gettare luce anche sulla qualità do ciò che proviene da altri è, e resta, la nostra Intuizione, che si rivela attraverso ciò che sentiamo. Anche le parole del più elevato dei Maestri hanno senso, quanto meno per noi, sulla base di ciò che ci dice il nostro cuore.

PROSSIMI EVENTI:

6 OTTOBRE – PADOVA – VANGELO E RISVEGLIO DELLA COSCIENZA – Primo Incontro | Info e prenotazione obbligatoria: (+39) 334 825 99 14 – eliseeloise.es@gmail.com | Scheda descrittiva: clicca qui.

13 OTTOBRE – ROMA – Maria Maddalena e il Sacro Femminile nella Via del Cristo (seminario di una giornata) | Info e prenotazioni: Manuela Paloni – Mail: manuelapaloni@gmail.com Tel: 3492800017 | Scheda descrittiva: clicca qui.

20 OTTOBRE – MILANO – MARIA MADDALENA E IL FEMMINILE CRISTICO (corso) – Primo Incontro | Info e prenotazione obbligatoria:(+39) 328 652 1616 –animeenuvole@gmail.com | Scheda descrittiva: clicca qui.

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