Non permettiamo al cinismo dilagante di condizionarci: il Natale è realmente un momento di pura Magia. Il Natale è il Rituale Magico più potente dell’anno, grazie al quale si celebra l’emersione del mondo dell’Anima e la piena incarnazione della nostra scintilla divina nella nostra dimensione fisica e terrena.
In senso esoterico il Natale celebra la venuta nel mondo di uno degli esseri più elevati del cosmo: il Maestro del Puro Amore, venuto per far risuonare la nota del Perdono nella storia dell’umanità.
Nel senso della psicologia transpersonale, il Natale celebra l’emersione dell’Archetipo del Cristo dalle profondità dell’inconscio collettivo, testimoniando le smisurate possibilità che si aprono all’essere umano quando è in grado di contattare e manifestare pienamente le risorse di questa sorgente interna di Amore Incondizionato.
Gesù di Nazareth è il primo uomo nella storia ad aver disvelato e messo in opera la presenza del Cristo interiore e il suo esempio trasforma per sempre una pura potenzialità latente in un dato di fatto. Se uno lo ha fatto, nessuno di noi può più sottrarsi all’evidenza che dice: tu puoi essere salvato, puoi guarire totalmente.
Il contatto con l’Anima, il Cristo-in-noi, genera infatti un flusso interno di Amore incondizionato per se stessi. E poiché tutte le sofferenze e le malattie, fisiche e psichiche, nascono da una mancanza di amore, la presenza di una fonte interiore di tenerezza, benevolenza, compassione e accudimento, può produrre la guarigione da ogni sofferenza psichica –dai nostri “peccati”- e da ogni malattia fisica.
Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico – esclamò rivolto al paralitico – alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio.
-Lc 5, 20-24
Se sappiamo entrare in contatto con il Cristo che vive in noi possiamo compiere le sue stesse opere:
“In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio…”
-Gv 14, 12
La possibilità di essere amati dall’interno estingue il bisogno incessante e guarisce le malattie fisiche, pone fine ai meccanismi disfunzionali della dipendenza e dell’aggressività (i “demoni”), riporta in vita parti di noi che erano state relegate nell’inconscio perché nascoste dalle ferite non sanate. E quando iniziamo a vivere dentro di noi l’esperienza del sentirsi amati da sé, il nostro campo energetico inizia a irradiare la frequenza del Cristo, che tocca anche coloro che ci stanno attorno, invitandoli a ritrovarsi a loro volta: questo è testimoniare e divulgare –irradiare- la vibrazione del Regno di Dio:
“E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni…”
-Mt 10, 7-8
Quindi usiamo questo momento unico dell’anno come un Rito Magico: attraverso il ricordo dell’uomo che per primo indicò al mondo la possibilità della guarigione, come in un potente atto psicomagico, identifichiamoci con la parte di noi che ha le fattezze del Maestro e lasciamoci guidare da essa verso la rinascita.
Il Natale è anche il simbolo della famiglia, di una donna che seppe amare il suo ruolo di madre e accolse la nascita di suo figlio come un dono, di un uomo che amò, sostenne e protesse quella donna senza giudicarla per la sua storia personale. Questo amore profondo che il Cristo ci ricorda, ci permette di amare noi stessi e i nostri sentimenti, come una madre; di proteggere e guidare nell’espressione quei sentimenti, come un padre; il Natale simboleggia la ricostruzione di un maschile e di un femminile interiori sani, in grado di generare il nostro senso di unità con noi stessi.

La nascita di Gesù è infine il simbolo esoterico della seconda nascita, della nascita al Regno dello Spirito attraverso l’identificazione con l’Anima, che emerge come quel senso di pura Presenza in grado di permanere e rimanere oltre e al di là di pensieri, emozioni e sensazioni fisiche.
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio
-Gv 3, 3-5
Questo rito quindi non ci invita solo a produrre la guarigione psichica e fisica, ma a radicare il nostro senso di esserci nella pura presenza di Sé, che può essere finalmente sentita e non solo pensata o vagamente intuita. Il Natale può essere anche la celebrazione rituale dello stato di presenza, un momento da trascorrere parlando e ad agendo nella più intensa ricerca dello stato di Ricordo di Sé.
Festeggiare il Natale in modo diverso non significa evitare le consuete riunioni di famiglia, recarsi in mete esotiche, attenersi a regimi alimentari alternativi, ma celebrarlo ricordando quel figlio divino che è sempre dentro di noi, facendo visita attraverso la presenza alla grotta del nostro cuore, dove dimora l’esserci della nostra Anima, del Cristo dentro di noi.
Per chi desidera, nel nuovo anno che viene, vivere un’esperienza di immersione nell’energia creatrice e guaritrice dell’Amore Cristico, ricordo che il corso I Vangeli Come Manuale di Magia Bianca ha inizio a Torino il 12 gennaio:
E a Roma il primo di marzo:
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