Noi stiamo sempre creando la nostra realtà, anche in questo stesso istante.
La vibrazione dell’Anima, attraverso la mediazione dei corpi fisico, emotivo e mentale, manifesta in ogni attimo il mondo circostante -specchio fedele e infallibile della nostra natura spirituale (l’Anima stessa) e materiale (gli involucri della personalità).
Non serve quindi usare nessuna tecnica per creare la propria realtà: è qualcosa che accade e basta, in ottemperanza alle leggi del cosmo.
Ciò su cui interviene il lavoro su di sé è piuttosto il come avviene la creazione: nello specifico lavorare costantemente su noi stessi può farci passare da una creazione inconsapevole della nostra realtà, ad una (ben più gratificante!) creazione consapevole e deliberata.
Infatti è sempre l’Anima che, dall’interno degli involucri della personalità (fisico, emotivo e mentale), crea ogni aspetto del nostro mondo; tuttavia la creazione, a seconda del nostro stato di coscienza e del nostro grado di integrità psichica, persegue due finalità leggermente differenti:
- Quando la creazione è inconscia: liberare il campo per la manifestazione cosciente dell’Anima
- Quando la creazione è cosciente: manifestare direttamente le qualità vibratorie dell’Anima (i Talenti)
1. Liberare il campo per la manifestazione dell’Anima: quando siamo identificati con i meccanismi della personalità, l’Anima non può esprimere direttamente il proprio fine creativo, perché la personalità con i suoi bisogni prende il sopravvento.
C’è ad esempio una persona, là fuori, che è il partner adatto per la nostra Anima: qualcuno che risuona con la nostra essenza profonda, e con il\la quale potremmo vivere un Amore autentico, in grado di generare la relazione di coppia più confacente alla Missione del nostro essere su questa terra.
Tuttavia non potremo mai giungere all’incontro con quella persona -incontro che è il fine diretto dell’Anima- sino a che saremo identificati con i bisogni affettivi della personalità i quali, se lasciati al potere, ci condurranno sempre all’interno di relazioni inautentiche e disfunzionali, in quanto non basate sul vero amore, ma sulla semplice meccanica dei nostri irrisolti psichici.
Questa logica possiamo applicarla a ogni ambito della nostra vita: lavoro, amicizie, situazione finanziaria, luogo di residenza, etc..
Quando viviamo esperienze che rispecchiano non la pura istanza creatrice dell’Anima, ma le logiche dei meccanismi di personalità abbandonati a se stessi, la creazione della realtà si dice indiretta: è sempre l’Anima che crea -perché non potrebbe essere altrimenti- tuttavia la creazione è distorta da un apparato psicofisico addormentato che non risponde ai comandi.
Ciò non significa che simili esperienze siano sbagliate o che esulino dalla inalterabile perfezione della vita: al contrario, tali esperienze sono perfettamente coerenti con il nostro percorso evolutivo, in quanto hanno esattamente lo scopo di liberare il campo per la manifestazione dell’Anima: esse infatti, attraverso la sofferenza, ci costringono, presto o tardi, a dis-identificarci dai meccanismi psicofisici che le hanno attirate, e a guarire e trasformare gli irrisolti emotivi sottostanti. Tornando all’esempio precedente: ogni relazione con la persona “sbagliata”, ci avvicina sempre più alla presa di coscienza e alla guarigione del trauma che l’ha attirata, e pertanto ci avvicina sempre più all’incontro con la persona “giusta”.
Fino a un certo stadio evolutivo l’identificazione con alcuni meccanismi della personalità è inevitabile ed è inoltre utile per generare, attraverso le emozioni “pesanti” che ne conseguono, il piombo emotivo da cui, a suo tempo, prenderanno forma i Talenti dell’Anima.
Nella prima parte delle nostra esistenza, tali esperienze hanno quindi avuto una loro utilità, e probabilmente si sono presentate senza che avessimo la facoltà di scegliere. Oggi che però iniziamo ad avere maggiore capacità di discernimento, e che l’Anima preme con più impellenza per potersi finalmente esprimere senza più veli, continuare a farci agganciare dall’identificazione, e restare invischiati in situazioni che non ci corrispondono in profondità può avere conseguenze nefaste: ci esponiamo a inutili quanto intensissime sofferenze, e posticipiamo per l’ennesima volta l’incontro con la nostra Vera Vita -sia in senso interiore che esteriore.
È quindi consigliabile che il praticante aspiri a raggiungere quanto prima, nei diversi ambiti della propria vita, la condizione di artefice consapevole della propria creazione. E qui arriviamo al secondo punto:

2. Manifestare direttamente le qualità vibratorie dell’Anima (i Talenti): quando in uno o più ambiti della nostra vita iniziamo a far risplendere in modo diretto la luce della nostra Anima e dei suoi Talenti, ogni esperienza si porta ad un livello superiore. Nella creazione diretta, Anima e personalità agiscono in armonia, come alleate, come amanti, non più come avversari: ne consegue una sensazione interna di pace e di serenità, e gli eventi all’esterno si svolgono in maniera fluida, restituendoci un’alta qualità di esperienza; nella creazione diretta riconosciamo le circostanze esterne come specchio della nostra intima espressione, siamo portati a godere di ciò che accade e prevalgono le emozioni superiori: innamoramento, gratitudine, gioia, etc.. Non mancano le difficoltà e le prove, tuttavia anche queste sono percepite come momenti di passaggio all’interno di un flusso di eventi, volto alla realizzazione della più alta qualità di vita concepibile.
Ecco alcuni spunti su come lavorare per giungere il più rapidamente possibile alla manifestazione diretta dell’Anima e dei suoi Talenti:
- Tenere un diario in cui annotare alla fine di ogni giornata i momenti in cui ci è parso di vivere la manifestazione diretta della nostra essenza, e quelli invece in cui ci è sembrato di sperimentare la mera ripetitività dei meccanismi irrisolti
- Sempre all’interno del diario, scrivere quali dinamiche psichiche ci sembra debbano essere elaborate attraverso le esperienze di creazione inconscia e quali, sempre secondo noi, talenti animici ne possano derivare. Esempio: “I miei problemi finanziari fanno emergere, attraverso l’analogia del restare senza soldi, la mia paura di restare solo, legata a una ferita da abbandono; la tristezza che provo quando mi accorgo di avere pochi soldi, se resa cosciente, può essere guarita attraverso il contatto con la mia fonte interna di Amore e Ricchezza (l’Anima); Talenti che ne derivano: Amore Incondizionato, Fede, Amore che Guarisce: Empatia e Compassione per le sofferenze altrui…”
- Attraverso la pratica dell’osservazione tramite lo stato di Attenzione Divisa, esercitiamoci a sentire in tempo reale quali parti di noi si attivano: mentre parlo con la mia fidanzata si attiva il bambino bisognoso di affetto o la maschera de “L’uomo sicuro di sé”? Quando ho accettato di andare a bere una birra con gli amici ero nel mio centro, o mi ha agito la parte bisognosa di approvazione, che ha voluto uscire per non deludere i miei amici? E così via…
- Avere come priorità assoluta nella vita la creazione e il mantenimento di uno stato incessante di Presenza nel qui-e-ora: la condizione ideale per aprire la strada all’espressione dell’Anima è quella di creare uno spazio interno non occupato da pensieri, emozioni e pulsioni, in cui l’energia dell’essenza possa fluire anche quando la personalità è occupata dai suoi processi di guarigione e dalle sue problematiche esistenziali. Praticando più spesso possibile e con la maggiore intensità possibile lo sforzo di essere presenti, costruiremo dapprima un solido testimone interiore, in grado di tenere a bada le spinte della personalità, e di lasciare aperto un canale interno per l’emanazione vibratoria dell’Anima. In questo modo saremo in grado di percepire il sentire cardiaco, profondo, attraverso cui l’Anima esprime la sua spinta creatrice, e di distinguerlo da altre sensazioni fisiche o emotive, nonché dalle immagini mentali della personalità. Nostra cura sarà quella di costruire poco a poco uno stile di vita in cui tutte le scelte e le azioni vengano compiute nell’ascolto del sentire profondo -la voce dell’Anima-, non più confuso con falsi moventi di natura mentale, pulsionale, o emotiva.
- La pratica costante della Presenza, e l’instaurazione di un rapporto di alleanza e collaborazione con gli intenti dell’Anima -come descritto nel punto precedente- conduce nel tempo a una progressiva identificazione con l’Anima stessa. Questo itinerario è ciò che nei Vangeli viene descritto come Servizio: ci mettiamo al Servizio del nostro Cristo interiore e della Volontà del Padre di cui egli è tramite; ciò fino al giorno in cui il Cristo interiore (l’Anima), sarà percepito come il nostro autentico “IO”: verrà il momento in cui “IO” non significherà più “i meccanismi della mia personalità” ma “la mia Anima, il Cristo che vive in me…”
“Non sono più i che vivo, ma Cristo vive in me…”
-Gal 2, 20
Se desiderate approfondire questo tipo di lavoro e calarvi nei suoi aspetti più pratici con il supporto della vibrazione generata grazie alla presenza di un gruppo, sarò felice di incontrarvi ai nuovi corsi dedicati a I Vangeli Come Manuale di Magia Bianca.
Qui di seguito le date e le città per il 2020:
Vi aspetto!
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